Fondazione Open, cos'è, chi erano i finanziatori e come funzionava
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Direttore: Alessandro Plateroti

Fondazione Open, cos’è, chi erano i finanziatori e come funzionava

Matteo Renzi

Luce sulla Fondazione Open: cos’è e come funzionava. I finanziatori e le indagini degli inquirenti.

Dopo un’operazione ad alto impatto mediatico (di questo bisogna prendere atto) con perquisizioni in tutta Italia, è tornata in prima pagina la Fondazione Open, definita come la “cassaforte” di Renzi. Ma esattamente di cosa stiamo parlando.

Fondazione Open, cos’è

Nata nel 2012 con il nome di Big Bang, la Fondazione Open serviva a sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi. Un esempio abbastanza chiaro è l’impegno della fondazione nella messa a punto della Leopolda, il grande convegno dell’ex premier oggi leader di Italia Viva.

A capo della Fondazione si trovava Bianchi, mentre facevano parte del Consiglio di Amministrazione Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Marco Carrai.

In seguito al crollo politico di Matteo Renzi, decisamente più rapido della sua ascesa, Bianchi propone di chiudere la Fondazione, ma il Cda deve far fronte a un problema non indifferente. Un notevole buco nel bilancio, sul quale si sono concentrate le attività investigative.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

L’inchiesta sulla Fondazione Open e le perquisizioni

Gli inquirenti sono al lavoro per chiarire i rapporti tra la Fondazione Open e i finanziatori. Lo scopo dell’attività investigativa è quella di capire dove siano finiti i soldi donati dal 2012 al 2018, anno di chiusura della Fondazione.

L’ipotesi, o almeno il sospetto da sciogliere, è che almeno parte di quei soldi possa essere stato trasformato in un finanziamento illecito. una macchina complessa che sarebbe dovuta servire ad ad avvantaggiare i sostenitori di Matteo Renzi. Nella giornata del 26 novembre sono scattate le perquisizioni in tutta Italia per accertarsi proprio dei rapporti tra la Fondazione e i finanziatori.

Per gli inquirenti la Fondazione Open era una sorta di cassaforte alimentata dai soldi di donatori privati.

Si arriva al febbraio 2022 con la richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Renzi e altre dieci persone, tra le quali anche Boschi.

I finanziatori

Tra il 2012 e il 2017 la Fondazione Open ha raccolto quasi sette milioni di euro arrivati da donatori privati che hanno investito per finanziare l’impegno e l’attività politica di Matteo Renzi, arrivato a Palazzo Chigi nelle vesti di Presidente del Consiglio.

Stando a quanto emerso, negli anni in cui Matteo Renzi dominava la scena politica italiana, la Fondazione ha ricevuto donazioni anche da eminenti personaggi del mondo della politica. Inclusi uomini del Centrodestra, che non volevano essere collegati direttamente al Pd, per una questione di credibilità e di immagine, e quindi facevano il giro largo.

Tra i donatori illustri (e particolarmente generosi) troviamo Davide Serra, che ha elargito alla Fondazione Open quasi trecentomila euro, la British american tobacco e Vincenzo Onorato. Sfogliando l’elenco spuntano anche la Menarini e Alfredo Romeo, tanto per fare solo alcuni dei nomi più in vista.

Molti finanziatori hanno chiesto di non rendere nota la propria identità, quindi al momento le informazioni a disposizione dell’opinione pubblica sono limitate.

Il rapporto tra Renzi e la Fondazione Open

Matteo Renzi ha voluto prendere le distanze negando ogni tipo di accusa e assicurando che la Fondazione ha agito in maniera trasparente. Il leader di Italia Viva ha anzi puntato il dito contro la magistratura parlando di un’operazione fatta ad opera d’arte e con un alto impatto mediatico.

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ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2022 9:51

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